Pensiero del mese di Settembre 2013

"il Papa-papà porta la carezza di Gesù"



 

 

Nel pomeriggio prima di Pasqua, Papa Francesco ha fatto visita  al carcere minorile di Casal del Marmo [Comune di Roma] dove ha celebrato una liturgia con i ragazzi reclusi. A dodici di loro, tra cui due ragazze, ha lavato i piedi ripetendo il gesto di Gesù con gli apostoli: «Non è che dobbiamo lavarci i piedi tutti i giorni» ha scherzato. Poi, più seriamente, ha proseguito dicendo che bisogna seguire l’esempio di Cristo: «Pietro - ha sottolineato - non capiva ma Gesù ha spiegato il suo gesto. Se il Signore e Maestro ha lavato i piedi ai discepoli - ha detto Francesco - anche voi dovrete fare altrettanto. Tra noi quello che è più in alto deve essere al servizio degli altri. E questo è un segno: lavare i piedi significa dire: io sono al tuo servizio. Dobbiamo aiutarci. Questo è ciò che Gesù ci insegna. E questo è ciò che io faccio di cuore perché è il mio dovere come sacerdote e vescovo. È un dovere che mi viene dal cuore. Amo farlo perché il Signore così mi ha insegnato. Ma anche voi - ha concluso Papa Francesco - aiutateci sempre e così aiutandoci ci faremo del bene. Questo segno è una carezza di Gesù».

Un gesto «commovente, un'esperienza molto forte », è stato commentato da chi ha concelebrato con il Pontefice - La presenza, la vicinanza, lo sguardo d'amore e le parole di Francesco hanno davvero toccato tutti». Al termine della visita, dopo un incontro in palestra durante il quale c’è stato uno scambio di doni (un inginocchiatoio e una croce per il Papa, uova e colomba per i ragazzi), Francesco ha incontrato il ministro della giustizia Paola Severino. «Ringrazio la signora ministro, le autorità e ringrazio voi ragazzi per l'accoglienza di oggi - ha detto il Papa nel congedarsi - Avanti e non lasciatevi rubare la speranza, sempre con la speranza avanti».
Carezze, baci, le tenerezze di un padre che incita a «non farsi rubare la speranza» perché ce la puoi fare, e ti insegna la via buona anche lavandoti i piedi, come ha fatto Gesù.
Un amore immenso la visita di Papa Francesco in questo carcere minorile di Casal del Marmo: visita attesa con «trepidazione» dai 46 giovani, tra cui molti musulmani che fino a pochi giorni fa, non sapevano neanche chi fosse il Papa, conosciuto nell’incontro a tu per tu in palestra. Qui i giovani gli hanno aperto il cuore, letto lettere e poesie in cui lo hanno chiamato «papà» conferma il ministro della Giustizia. Invita poi uno di loro a fare una domanda. «Perché sei venuto qui?» gli chiede un ragazzo ottenendo la risposta più bella: «Perché è una cosa che mi è venuta dal cuore».

 


Due santi al mese


4- Santa Rosa da Viterbo

Nasce 1233 con una grave malformazione fisica per l’assoluta mancanza dello sterno, malattia oggi denominata “agenesia totale dello sterno” che di solito porta il soggetto ad una morte precoce entro i primi tre anni di vita. La giovane Rosa, invece,muore nel 1251 all’età di 18 anni. Viene sepolta nella nuda terra del cimitero di Santa Maria in Poggio Crocetta.
Da quel giorno sono stati molti e continui i miracoli ottenuti dai fedeli sulla sua tomba per: guarigioni da cecità, cadute e malattie gravi. Nel 1252, dopo circa 18 mesi dalla Sua morte, visto il notevole afflusso di gente e il clamore crescente per i prodigi ottenuti dai fedeli, le Autorità ed il Clero chiedono al Papa Innocenzo IV di promuovere il processo di canonizzazione di Rosa.
Il Pontefice acconsente ed ordina la riesumazione del corpo  secondo gli usi del tempo. Il Corpo appare miracolosamente incorrotto e perfino le rose con le quali era stata inghirlandata alla sua morte, apparvero ancora fresche e profumate. Attualmente il martirologio la indica come beata.
La sera del 3 Settembre viene effettuato,in onore della Santa" il trasporto della "Macchina di Santa Rosa" una torre di circa 30 metri pesante 50 quintali che viene portata a spalla da circa cento uomini denominati "facchini di Santa Rosa" in un percorso di un chilometro e duecento metri, lungo alcune vie del centro storico di Viterbo.




23 - San PIO da Pietrelcina

Nacque a Pietrelcina, - Benevento, il 25 maggio 1887.
Entrato nell'Ordine dei Frati Cappuccini, fu ordinato sacerdote il 10 agosto 1910, nella cattedrale di Benevento.
Il 28 luglio 1916 salì a San Giovanni Rotondo, sul Gargano, dove, salvo poche e brevi interruzioni, rimase fino alla morte.
La mattina di venerdì 20 settembre 1918, davanti al Crocifisso nel coro della vecchia chiesa, ricevette il dono delle stimmate, che rimasero aperte e sanguinanti per mezzo secolo.
L'intenso ministero sacerdotale richiamò intorno al primo sacerdote stigmatizzato una «clientela mondiale» (Paolo VI), che si muoveva da tutti gli angoli della terra per avvicinarlo, affidargli il carico dei propri problemi materiali e spirituali.
Confessarsi da Padre Pio non era impresa facile e con la prospettiva di un incontro non sempre garbato e carezzevole, eppure il suo confessionale era sempre affollato. Però il momento più esaltante dell'attività di Padre Pio era la santa messa. Le centinaia di migliaia che l'hanno ascoltata hanno percepito in essa il vertice e la pienezza della sua spiritualità.
Sul piano sociale, Padre Pio si impegnò molto per sollevare dolori e miserie di tante famiglie, principalmente con la fondazione della «Casa Sollievo della Sofferenza», inaugurata il 5 maggio 1956. Nel settore spirituale fondò i «gruppi di preghiera», «vivai di fede, focolai di amore» (Padre Pio), «grande fiume di persone che pregano» (Paolo VI). Il sereno transito di Padre Pio avvenne il 23 settembre 1968. Fu canonizzato il 16 giugno 2002 da Giovanni Paolo II.