Pensiero del mese di Novembre 2014

"La tenerezza di un Papa "                             


 

Un anno fa, ha stupito il mondo il fatto che Papa Francesco abbia cambiato completamente stile: rispetto ai suoi predecessori, con uno stile più pastorale, si presenta da buon parroco che conosce bene i suoi fedeli. Il registro della tenerezza, in particolare, riduce le distanze, perché va a toccare i sentimenti. È questo che riduce la distanza tra il Papa e le persone: molti rimangono impressionati dal rapporto molto intimo che Francesco riesce a instaurare con la gente, annullando quella distanza che un tempo c’era tra il Pontefice e i fedeli con caratteristiche esattamente opposte a quelle di Papa Francesco. Lui ha capovolto completamente prospettiva, già da quel “buonasera” con cui si è presentato alla piazza la prima volta. 
Nei suoi discorsi attinge spesso all’esperienza quotidiana, come quando parla del rapporto tra genitori e figli o quando ha proposto la “misericordina” come medicina. In questo modo, Papa Francesco va a toccare tematiche psicologiche-umane, e così inevitabilmente crea vicinanza: le persone si sentono coinvolte nella loro intimità, nei loro sentimenti, nelle loro emozioni. Per di più, tutto questo è molto mediatico. Il Papa quando parla non pensa soltanto alle persone che sono in piazza, ma anche a chi guarda la televisione: usando un linguaggio efficace anche per gli spettatori. 
La sua tenerezza traspare anche dalla gestualità e dalla capacità di “comunicare” con gli atteggiamenti della persona. 
Nelle sue modalità sono importanti espressioni mimiche e tono della voce. Pure gli aspetti non verbali della comunicazione, come le pause, l’ironia, le battute, la capacità di calarsi in situazioni particolari senza forzature marcate e non spontanee. Non ha paura di baciare, di accarezzare, fare un uso sereno e consapevole del suo corpo: crea una comunicazione molto diretta e una vicinanza anche fisica con le persone che incontra. A volte, di fronte a certi atteggiamenti, siamo spinti a chiederci: “È così che deve comportarsi un Papa?”. Ma poi il Papa lo fa, e spiazza. A volte anche i fedeli più “colti” dal punto di vista spirituale possono storcere il naso. Ma lui lo  fa perché vuole raggiungere tutti. Vuole far parte della vita della gente, si ferma con la folla, cerca il contatto, quasi indugia. 
«Rileggere la parabola del Padre misericordioso  mi fa impressione perché mi dà grande speranza. Pensiamo a quel figlio minore che era nella casa del Padre, era amato, eppure voleva la sua parte di eredità; va via, spende tutto, e quando ha toccato il fondo, sente la nostalgia del calore della casa paterna e ritorna. E il Padre? Lo vede da lontano, lo stava aspettando ogni giorno, ogni momento. E appena lo vede, ancora lontano, gli corre incontro e lo abbraccia con tenerezza, la tenerezza di Dio: è tornato! Quella è la gioia del padre! In quell’abbraccio al figlio, c’è tutta questa gioia: è tornato! Dio sempre ci aspetta, non si stanca mai. Un grande teologo diceva che Dio risponde alla nostra debolezza con la sua pazienza e, questo è il motivo della nostra fiducia, della nostra speranza. È come un dialogo tra la nostra debolezza e la pazienza di Dio, un dialogo che, se noi lo facciamo, ci dà speranza».
 "Non dobbiamo avere paura della bontà, e neanche della tenerezza".
Bisogna " aver cura di ogni persona, con amore, specialmente dei bambini, dei vecchi, di coloro che sono più fragili e che spesso sono nella periferia del nostro cuore".
Ed ha sottolineato. "Odio, invidia e superbia sporcano la vita, non lasciamo che segni di distruzione e di morte accompagnino il cammino di questo nostro mondo".

 

 

     


Due santi al mese


25 -  Santa Caterina d'Alessandria 

Molte sono le tradizioni di questa giovane egiziana che rifiuta le nozze con l’imperatore romano perchè pagano. Costui allora chiama cinquanta filosofi a discutere con lei sull'infondatezza di alcuni dogmi della fede cristiana. Il risultato della discussione fu la conversione dei filosofi. L'imperatore li fa allora trucidare e ordina che Caterina sia stritolata da ruote puntute; queste però si piegano al tocco con il suo fragile corpo. Viene allora decapitata. La sua festa annuale è vista principalmente come la festa dei giovani. In Francia, Caterina diviene la patrona degli studenti di filosofia e teologia e la titolare di molte confraternite femminili; e, in particolare, la protettrice delle apprendiste sarte, che da lei prenderanno il nome destinato a durare a lungo anche in Italia: “Caterinette”.


30 - Sant'Andrea, apostolo

Uno dei dodici apostoli, seguaci fedeli di Gesù, dal battesimo di Giovanni alla resurrezione.
Apostolo e santo, fratello di Pietro, come lui pescatore a Cafarnao  e con lui chiamato da Gesù all'apostolato; originario di Betsaida, come Filippo  il quale riferì a lui, ed entrambi a Gesù, il desiderio di alcuni Greci di essergli presentati. Nelle le liste degli apostoli è tra i primi quattro, e con Pietro, Giacomo e Giovanni interroga Gesù, che risponde con il grande discorso escatologico (Marco, 13), e a lui segnala il fanciullo che ha i 5 pani e i 2 pesci della prima moltiplicazione. Secondo Giovanni, era discepolo del Battista e fu chiamato prima ancora di Pietro
Secondo la tradizione, dopo la Pentecoste predicò in diverse regioni e fu crocifisso in Acaia.