Pensiero del mese: Novembre 2004
«Forte non è chi non cade mai, ma chi cadendo ha
la forza di rialzarsi sempre! ».
E’ una frase che spesso mi è capitato di pensare o sentire in occasione
di infortuni, sconfitte e delusioni legate al mio lavoro, al mio sport: il calcio.
Credo che sia una sintesi molto diretta e chiara per capire quale grande insegnamento
sia insito in ogni sport. L’alternarsi della sconfitta e della vittoria,
degli onori e delle critiche, delle gioie e delle delusioni è la natura
stessa dello sport. Non sempre si vince e 1'obiettivo è proprio quello
di superare le sconfitte uscendone ancora più forti di prima.
E’ strano parlare di successi, sconfitte, delusioni, onori e critiche
quando con grande riflessione ed amarezza consideriamo la morte di un campione
come, ad esempio, Marco Pantani, il ciclista italiano accusato di doping recentemente
scomparso. Uno sportivo di successo è pur sempre un uomo ed il rischio
di equiparare la bravura sportiva con la grandezza umana è sempre dietro
1'angolo.
Un invincibile sul campo non è detto che non sia fragile; un
comprimario in pista non è detto che non sia un grande uomo. Abilità
tecniche e doti atletiche non si devono mai confondere con altri valori che
determinano la solidità e la forza di un uomo.
Lo sport a livello professionistico, soprattutto il calcio, è sovraffollato
di personaggi che nascondono le persone, burattini di un teatrino per adulti
e bambini che tolgono luce e voce a teste pensanti, a giovani di spessore, a
valori tremendamente necessari. Si preferisce parlare di un funambolo o di un
fuoriclasse, personaggio da paparazzi, piuttosto che di un uomo pensante, magari
atleta normale: meglio esaltare
il parco auto di un calciatore che analizzarne la forza interiore o
la debolezza di un giovane alle prese con la popolarità. Giovani con
un'età media di 27 anni con ai loro piedi telecamere, giornali, donne,
sponsor. Ma poi deboli e confusi, impreparati a tanta responsabilità,
incapaci di trovare la compagna per la loro vita, desiderosi di privacy,
circondati da amici di circostanza e da avvoltoi senza scrupoli.
Una famiglia solida, serena e onnipresente è la vera forza di atleti/uomini
alle prese con la popolarità. Ho la fortuna di avere con me una moglie
capace di considerarmi ancora il Damiano di S. Anna d'Alfaedo, che fa un lavoro
normale e quindi quando è tra le mura domestiche ha gli stessi diritti
e soprattutto gli stessi doveri di qualsiasi altro padre di famiglia.
Tornare a casa e sentirsi qualcuno perché sei il marito e sei il papà
è l’arma più efficace per combattere il rischio di onnipotenza
che pervade chi ottiene risultati sportivi esaltanti e si circonda così
di ammiratori, fans ed estimatori.
Lo sport è un ottimo allenamento per superare le sconfitte e le delusioni
che ognuno di noi incontra sulla sua strada. Allenarsi per affrontare con maggiore
sicurezza la prova, per essere pronti, come dicevo, non tanto a non cadere mai
quanto invece a rialzarsi sempre perché la
vera forza sta nel non arrendersi mai!
Damiano Tommasi, calciatore della squadra AS Roma |