Pensiero del mese di Maggio 2013

"Pinocchio: l’attualità  di un burattino"



 

Il desiderio di libertà, l’ingenuità e la purezza: Pinocchio è un bambino ingenuo in un universo di adulti. Alla fine dovrebbe essere il mondo ad adeguarsi a lui e non viceversa, perché lui rappresenta la voglia di scoprire, invece si trova catapultato in una realtà omologata, in cui i grandi dicono delle cose ma ne pensano altre. È un bambino che viene al mondo a dieci anni, un E.T. che arriva in un posto che non conosce» (Enzo D’Alò, regista)

Dopo la Bibbia e il Corano, le avventure di Pinocchio è il libro più tradotto nel mondo. 
Un altro tratto della sua attualità , è un Pinocchio pensato dall'autore per correre "la sua anima si esprime necessariamente nella corsa e nel salto, nella rapidità  e nel ritmo che gli sono stati assegnati” da chi l'ha concepito.
La prova a contrario di quanto ora scritto è che Pinocchio smette di correre quando si avvia definitivamente a preparare la metamorfosi che lo trasmuterà  in un bambino o ragazzo, cioè che lo farà  morire.
Allorché, uscito con il padre dal ventre del Pescecane, Pinocchio si allontana dalla spiaggia in cerca di una dimora, si rivolge a Geppetto dicendo "Cammineremo piano piano come le formicole" . Pinocchio si presta bene ad una interpretazione in chiave biblica.
Gli spunti non mancano di certo.

Geppetto, che crea da un ceppo di legno un burattino vivente, ci rimanda alla Genesi e alla creazione.
La ribellione di Pinocchio alla rottura del peccato originale.
Mangiafoco all'immolazione di Isacco da parte di Abramo.
Il Gatto, la Volpe, Lucignolo, l'Omino di burro, ricordano i falsi maestri, tentatori e consolatori stucchevoli.
Il Grillo parlante e la fata Turchina sono immagini dei profeti inascoltati, dei maestri di vita. Pinocchio nel ventre del Pesce-cane ci rimanda a Giona nel ventre della Balena.

L'impiccagione di Pinocchio e la sua trasformazione in ragazzo, ricordano la crocifissione e la risurrezione di Cristo.
La fiaba di Collodi è ricca di queste suggestioni e richiami interpretativi che ho cercato di mettere in luce attraverso una libera riflessione di vari personaggi e situazioni. Un viaggio dove un ciocco di legno è“ icona delle potenzialità  creative di una fede grezza che “ si possa trasformare in una fede matura nel giovane pronto ad attraversare l'avventura della vita.


Due santi al mese


4 – s. Ciriaco  vescovo e martire

Patrono di Ancona. Originario della Palestina. ebreo di nome Giuda , assunse il nome di Ciriaco dopo essersi convertito. Divenne vescovo di Gerusalemme, e secondo una tradizione, dopo un lungo episcopato, durante un pellegrinaggio sui luoghi santi, sarebbe stato martirizzato, verso il 135. Le sue reliquie furono trasportate in seguito al  Duomo di Ancona. Secondo una più antica testimonianza Ciriaco viene indicato come colui che contribuì al ritrovamento della Vera Croce per volere di Elena, madre dell’Imperatore Costantino. Il martirio invece fu a Gerusalemme nel 363 ad opera di un luogotenente dell’Imperatore Giuliano l’Apostata e, solo in seguito, per interessamento di Galla Placidia il suo corpo fu traslato ad Ancona all’inizio del V secolo dove attualmente si conserva nella cripta dei Santi Protettori della Cattedrale a lui dedicata.


24 - Maria Ausiliatrice


Il titolo di Maria, aiuto dei cristiani, era presente, fin dal 1500, tra le litanie lauretane. La devozione a Maria Ausiliatrice, già nota e diffusa all'epoca di S. Pio V, si propagò largamente a seguito della vittoria dei cristiani contro i turchi, a Lepanto (1571) e a Vienna (1683). Il Papa Pio VII, dopo la sua liberazione dalla prigionia napoleonica (1814), istituì la festa di Maria Ausiliatrice, fissandone la data al 24 maggio. In tempi particolarmente difficili per la Chiesa, san Giovanni Bosco (1815-1888) divenne apostolo della devozione all'Ausiliatrice: nel 1862 così confidava a un collaboratore: "La Madonna vuole che la onoriamo sotto il titolo di Maria Ausiliatrice: i tempi corrono così tristi che abbiamo bisogno che la vergine santissima ci aiuti a conservare e difendere la fede cristiana" (MB 7,334); nel 1868 eresse a Torino uno stupendo tempio a lei intitolato, nel 1869 fondò l'Associazione dei Devoti di Maria Ausiliatrice e in seguito diffuse in tutto il mondo questa devozione.