Pensiero del mese di Maggio 2012

 

"Ave Maria"  

Gesù, riguardo alla preghiera, ci dà un chiaro insegnamento: “Nel pregare non usate troppe parole come fanno i pagani, i quali pensano di essere esauditi per il gran numero delle loro parole… perché il Padre vostro sa le cose di cui avete bisogno, prima che gliele chiediate” (Mt. 6:7-8). La Madonna alle nozze di Cana, disse ai servi di casa: “Fate tutto quel che Egli (Gesù) vi dirà ” (Gv. 2:5). Stranamente e contrariamente a questo fatto  Maria a Fatima, Medjugorje… incoraggiano i fedeli a recitare più rosari possibili invitandoli in tal modo a riporre nelle loro mani la  loro vita, nonché le sorti di tutto il mondo. A chi dobbiamo dare ascolto?

Gesù insegna:“...qualsiasi cosa domanderete al Padre nel mio nome, Egli ve la darà” (Gv. 16:23). Mentre le varie apparizioni mariane richiedono preghiere, suppliche, penitenze, sacrifici (o fioretti) rivolti al loro nome! Nell’insegnamento biblico, giusto per avere una visione chiara di quella che è la volontà di Dio, non esistono preghiere rivolte ad alcuna creatura, ma solo ed esclusivamente a Lui, il Creatore. 

Anche le nostre Ave Maria formano il sentiero che ci aiuta a non perderci nelle foreste di questo mondo. E che ci porta al sicuro nelle braccia del Padre dei Cieli.
Una volta Gesù disse: “Non devo perdere nessuno di coloro che mi sono stati affidati dal Padre”.
La Madonna continua a proteggere gli amici di suo Figlio Gesù, anche Lei vuole che nessuno si perda.
Siamo tutti come Pollicino, per segnare la strada che ci porta sicuramente in cielo abbiamo l’”Ave Maria”.

Pregare allora è un dialogare con Dio, non il recitare a Lui una poesia innumerevoli volte. In preghiera l’uomo apre il suo cuore al Signore per affidargli i suoi bisogni materiali o spirituali. Un cristiano amato da Dio avrà dunque un solo desiderio: servire, ubbidire e adorare Lui solo. E sentirà ripetersi nel cuore: “Se uno mi ama... se mi è amico...  osserverà la mia parola” (Gv. 14:23; 15:14). 
In questo mese di maggio, che tanta gente dedica a Maria, vogliamo restituire il nostro cuore, ravveduto, al suo legittimo proprietario, il Signore Gesù, che ci dona , come ai discepoli nel Cenacolo, la sua pace (“Pace a voi”)




Due santi al mese


19 - San Pietro Celestino V , papa 


Eremita della montagne di Sulmona (Abruzzo), fu eletto papa a 84 anni dopo due anni di conclave (1294). A causa della sua semplicità fu vittima di tutti gli ambiziosi e con un atto di umiltà abdicò, ritornando semplice monaco.
E' ricordato come il "Papa del rifiuto", in quanto fu l'unico Pontefice a "dare le dimissioni" dalla carica di cui era stato investito, per ritirarsi nuovamente a vivere da eremita. Rinunciando al soglio pontificio rivela l'emergenza drammatica in cui versava la società cristiana nel Medio Evo, e l'attesa di un cambiamento urgente e radicale.

 

 




26 - San Filippo Neri 

Figlio di un notaio, nacque a Firenze nel 1515. A 21 anni si portò a Roma dove in principio si guadagnò da vivere facendo il pedagogo e vi rimase fino alla morte (1595). Nel 1551 fu ordinato sacerdote e andò a vivere nel convitto di San Girolamo. Fu il sacerdote allegro e gioviale .definito il vagabondo del Signore e l'apostolo di Roma. Fondò la Congregazione dell'Oratorio (Filippini). Ebbe il dono della profezia e di leggere nei cuori.
Grandissima fu l'attrazione che esercitò sui giovani, specialmente sugli irrequieti monellacci di borgata che praticavano l'arte della strada.
Filippo Neri, tuttora popolarissimo a Roma e ovunque, ha istituito l'Oratorio, come genere musicale, ha riorganizzato la liturgia e la pietà popolare. A Roma ha costruito chiese come la bellissima Santa Maria alla Vallicella. E quando il Papa gli ha mandato i vestiti da cardinale per annoverarlo tra i porporati, glieli rimandò indietro perchè, a suo dire, gli stavano troppo stretti…