Pensiero del mese di Gennaio 2009

"Sogno nella speranza….

L'arrivo del Nuovo Anno..."

Generalmente il Capodanno vede la gente nelle sale da ballo e nei ritrovi notturni; molti sono felici di salutare così l’anno nuovo, ed è per questo che lo iniziano fra questi divertimenti e follie. Purtroppo la maggioranza degli uomini non pensa che ci sia qualcosa da studiare, da approfondire, da trasformare; si va incontro all’anno nuovo con la salda speranza che finalmente quell’anno porterà ciò che si spera e si desidera.
Si cerca sempre di vivere nell’illusione, e ci si dice: « l’anno nuovo mi porterà questa o quella cosa», e intanto si spera. Ma forse anche questo passerà come gli altri, o peggio, se non si è seminato nulla: cosa abbiamo seminato in noi stessi? Qualcosa ? Se sì, possiamo sperare che giunga gioia,felicità e pace. Diversamente vi sarà dietro  l’angolo una speranza disperata….
Ora bisogna comprendere meglio l’anno nuovo, bisogna riceverlo con la convinzione profonda che si tratta di un momento da spendere bene e non sciuparlo.
Possiamo immaginare quindi che i 365 giorni dell'anno siano come “un nastro magnetico sul quale si registra giorno per giorno ciò che è buono o cattivo, ciò che è lieto o triste. Questo nastro magnetico rappresenta tutta la nostra vita durante l'anno”.  Ora bisognerebbe fare due cose. La prima è tendere verso il Regno di Dio e la Sua Giustizia sulla terra e consacrare tutte le nostre forze e capacità per la realizzazione di quella méta.
La seconda è essere sempre vigili e coscienti, al fine di guardare attentamente se ci avviciniamo a questo obiettivo. L’intelletto, il cuore e la volontà saranno quindi impegnati nella medesima direzione. E in tali condizioni, qualunque siano gli ostacoli e le difficoltà, lo spirito dell’uomo e l’aiuto di Dio trionferanno sempre.
Indirizzati verso questa unica méta, la volontà di Dio, cambieremo la nostra vita.
Noi saremo migliori e ìl mondo diventerà migliore.


Due santi al mese


17 Sant’Antonio Abate

Nacque in Egitto nel III secolo e condusse fino a venti ani una vita innocente ed ingenua. Restato orfano, sentì il richiamo alla perfezione nelle parole evangeliche: "Vendete tutto ciò che avete, date il ricavato ai poveri, e ne otterrete un tesoro nei cieli"; e così fece. Il suo primo rifugio di penitenza fu una celletta, poi si ritirò sulle rive del Mar Rosso, in un deserto . Ciò gli valse l’appellativo di “ innamorato di Dio”. E il suo amore suscitò uno dei più vasti movimenti dei primi secoli cristiani. Egli fu infatti l’Abate, cioè il padre degli Eremiti che dopo la metà del III secolo, in numero sempre maggiore, fuggivano il mondo per ritirarsi nel deserto. Egli restò nel deserto per più di ottant’anni, morendo ultra centenario, nel 356. Nella iconografia il santo compare con il maialino e la campanella, e anche il bastone degli eremiti a forma di T, la ‘tau’ ultima lettera dell’alfabeto ebraico e quindi allusione alle cose ultime e ai predestinati, visti con tale segno dal profeta Ezechiele. Nel giorno della sua festa liturgica, si benedicono le stalle e si portano a benedire gli animali domestici. Patrono di tutti gli addetti alla lavorazione del maiale, vivo o macellato; è anche il patrono di quanti lavorano con il fuoco, come i pompieri, e perché guariva da quel fuoco metaforico che era l’herpes zoster. Per millenni e ancora oggi, si usa nei paesi accendere il giorno 17 gennaio, i cosiddetti “focarazzi” o “ceppi” o “falò di s. Antonio. È invocato contro tutte le malattie della pelle e contro gli incendi. Veneratissimo lungo i secoli, il suo nome è fra i più diffusi del cattolicesimo.

 

 



31 San Giovanni Bosco

Grande apostolo dei giovani, fu loro padre e guida alla salvezza con il metodo della persuasione, della religiosità autentica, dell’amore teso sempre a prevenire anziché a reprimere. Sul modello di san Francesco di Sales il suo metodo educativo e apostolico si ispira ad un umanesimo cristiano che attinge motivazioni ed energie alle fonti della sapienza evangelica. Fondò i Salesiani, la Pia Unione dei cooperatori salesiani Era nato nel 1875 nella frazione rurale di Castelnuovo d’Asti, in una famiglia contadina. Ideò le prime scuole professionali, dalle quali dovevano uscire non tanto uomini colti quanto operai onesti e capaci. Egli fu anche un acuto pedagogista, e volle che nelle sue scuole fosse applicato il sistema "preventivo" che consisteva nel prevenire gli errori, in tempi nei quali il sistema educativo era ancora "repressivo". Egli perciò, più che un maestro, si reputava "amico" dei ragazzi, per i quali sopportò gravissime fatiche e patì persecuzioni politiche: un prete che si occupava di scuole e fondava laboratori dava sospetti ai politici liberali di nome ma settari di fatto. Pose la sua opera di educatore cristiano sotto la protezione di S. Francesco di Sales, donde il nome Salesiani. Morì a Torino nel 1888.