Pensiero del mese di Dicembre 2015

      "Albero di Natale,  Santa Claus o Presepio ? ? ? "

 


 


    * * Albero di Natale 
Sembra che l'albero di Natale, così come avviene oggi, sia nato a Tallinn, in Estonia nel 1441, quando fu eretto un grande abete nella piazza del Municipio, attorno al quale giovani scapoli ballavano insieme alla ricerca dell'anima gemella. Questa usanza venne poi ripresa in Germania: lo ricorda una cronaca di Brema del 1570. Anche la città di Riga (in Lettonia) è fra quelle che vantano il primo albero di Natale: vi si trova infatti una targa scritta in otto lingue, secondo cui il "primo albero di capodanno" fu addobbato in questa città nel 1510. Altra notizia sull'uso dell'albero di Natale viene da una cronaca di Strasburgo del 1605: "Per Natale i cittadini si portano in casa degli abeti, li mettono nelle stanze, li ornano con rose di carta di vari colori, mele, zucchero, oggetti di similoro".
Col tempo si preferirono gli abeti per la caratteristica "magica" di essere sempreverde, privilegio e dono di Gesù stesso, per avere ricevuto da questo albero rifugio mentre era inseguito dai suoi nemici. Per molto tempo, la tradizione dell'albero di Natale rimase tipica delle regioni a nord delle Alpi. All'inizio, i cattolici lo consideravano un uso protestante. Ma nel '900 questa tradizione si diffuse anche nel mondo cattolico.


    * * Santa Claus 
Tutte le versioni del Babbo Natale moderno, chiamato Santa Claus nei paesi anglofoni, derivano principalmente dallo stesso personaggio storico: san Nicola, vescovo di Myra ( città situata nell'odierna Turchia), di cui come esempio si racconta che ritrovò e riportò in vita cinque fanciulli, rapiti ed uccisi da un oste, e che per questo era considerato il Protettore dei bimbi. L'appellativo Santa Claus deriva da Sinterklaas, nome olandese di san Nicola.

 

   * * E il Presepio ? 
La parola presepe è dal latino “praesepe: mangiatoia. Ne troviamo testimonianza nei Vangeli di Luca e Matteo dove si racconta la nascita di Gesù, avvenuta ai tempi di re Erode a Betlemme, dove non riuscendo a trovare alloggio in nessuna locanda, la Sacra Famiglia si riparò in una stalla. Nel racconto dei Vangeli non vengono menzionati gli animali: questo particolare fu inserito successivamente dalla tradizione popolare. Si pensò, infatti, che per riparare il Bambino Gesù dal freddo, Giuseppe e Maria lo avessero coperto dalla paglia e che fosse stato messo vicino ai musi degli animali presenti dentro la stalla. Nel presepe che conosciamo ancora oggi, il bue e l’asinello hanno un posto di rilievo!
La scena della Natività fu ricostruita per la prima volta nel 1223 da San Francesco d’Assisi, ritenuto così  il “fondatore” del presepe. L’idea era venuta al Santo che chiese a Papa Onorio III di poter ripetere le celebrazioni per il Natale successivo.
Il Papa così gli permise di celebrare la Natività all’aperto a Greccio, in Umbria: i contadini del paese accorsero nella grotta, i frati con le fiaccole illuminavano il paesaggio notturno e all’interno della grotta fu inserita una mangiatoia riempita di paglia con accanto il bue e l’asinello. Quello fu il primo presepe vivente: una tradizione che si rinnova ancora oggi in piccoli e grandi centri dove si rievoca la Notte Santa.
Le TRE tradizioni natalizie non si escludono a vicenda. Ma i cristiani che vivono con fede la nascita di Gesù che porta al mondo la pace e la serenità nei cuori dovrebbero dare una precedenza al Cristo Gesù (perché questo è il NATALE) . Il folclore  di Babbo Natale o dell’abete non è condannato ma solo arricchitp  per la gioia della festa per i piccoli ed i grandi.

 

 

 

 

     


Due santi al mese (per questo mese solo uno)


4 – Santa Barbara -

Nacque nel 273 d.C. a Nicomedia in Bitinia,  provincia asiatica dell'impero romano (oggi Turchia).
La leggenda vuole che suo padre Dioscoro, di religione pagana, l'avesse rinchiusa in una torre per proteggerla dai suoi pretendenti. Inoltre, per evitare che utilizzasse le terme pubbliche, egli gliene fece costruire di private. Barbara, vedendo che nel progetto vi erano solamente due finestre, ordinò ai costruttori di aggiungerne una terza, per richiamare la fede nella di Trinità di Dio. Quando il padre vide la modifica alla costruzione, sospettò che la figlia fosse diventata cristiana.
La madre di Barbara segretamente cristiana aveva educato la figlia nella fede in Cristo, coinvolgendo anche la sua amica Giuliana nella conversione.
Il padre decise allora di denunciare sua figlia al magistrato romano che, in quei tempi di persecuzione, la condannò alla decapitazione, prescrivendo che la sentenza venisse eseguita proprio dal genitore, dopo due giorni di feroci torture. Si iniziò con una flagellazione con verghe, che secondo la leggenda si tramutarono in piume di pavone (nella sua iconografia la santa è raffigurata tenendo in mano  lunghe piume), quindi venne torturata col fuoco, e fu quindi decapitata.
Era il 4 dicembre dell'anno 306. Secondo la leggenda, Dioscoro mentre procedeva all'esecuzione, venne ucciso da un fulmine come punizione divina per il suo gesto. Con lei soffrì lo stesso martirio anche Giuliana.
Per il luogo del martirio e della deposizione del corpo: la tradizione indica l’Egitto e le reliquie trasferite a Costantinopoli, da dove i veneziani, alla fine del X secolo, le avrebbero portate a Venezia. Oggi i resti della Santa riposano nella Cappella omonima a Burano.
È invocata contro la morte improvvisa per fuoco, perciò gli esplosivi ed i luoghi dove vengono conservati sono spesso chiamati "santabarbara" in suo onore. È protettrice dei minatori, degli addetti alla preparazione e custodia degli esplosivi, degli armaioli e in generale, di chiunque rischi di morire di morte violenta e improvvisa. Invocata come Patrona della Marina Militare, del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, delle armi di Artiglieria e Genio.
Nel culto popolare è uso rivolgersi a Santa Barbara recitando la seguente preghiera: "Santa Barbara Benedetta, liberaci dal tuono e dalla saetta".
È tra le Sante più venerate al mondo, specie in sud America, Asia, Europa e Stati Uniti.