Pensiero del mese di Dicembre 2011
" Il silenzio di Dio . . . da ascoltare" |
Dov’è Dio? È questa la muta domanda dell’uomo davanti al male.
E’ quanto viene avvertito come assenza di Dio, morte di Dio, specialmente nel massacro di milioni di esseri umani o nei diversi genocidi che hanno marcato la storia: “Dov’era Dio ad Auschwitz?”. Domande tragiche, cariche di angoscia, che nascono nel cuore di chi vorrebbe che Dio si esprimesse, lui il Signore della storia, per impedire che il povero sia annientato dal potente, che l’innocente sia soppresso dall’empio!
Gli uomini lo accusano di silenzio, piuttosto di riconoscere di essere loro ad avere le orecchie aperte per altre parole, per altre informazioni, per altre chiamate.
Sul Golgota all’uccisione di Gesù, Dio sembra disgustato dell’umanità fino ad abbandonarla.
Ma la folla delirante (“scendi dalla croce”), il ladrone pentito (“ricordati di me nel tuo regno ”), ricevono perdono e amore.
Dio può sembrare assente, il male prevalere, il dolore senza senso. Eppure è proprio nei momenti estremi, nell’attesa dell’azione definitiva di Dio, che gli enigmi umani del dolore e della morte diventano un mistero di speranza…
Giovanni Paolo II ha osato parlare a più riprese, commentando Geremia e il Salmo 76, di questo “silenzio di Dio”.
Purtroppo su questo suo commento vi è stato un enorme fraintendimento da parte di molti cristiani che sono sembrati apprezzare il silenzio e il disgusto di Dio: se Dio tace, è normale che l’uomo non lo ascolti; se Dio non interviene perché mai dovrei giudicare io gli eventi e cercare di esserne responsabile?
Però in quell’ora non dimentichiamoci le parole di Giacobbe: “Dio veramente era qui accanto a me, ma io non lo sapevo!” (Genesi 28,16). La storia del Golgota iniziata a Betlemme continuerà ad avere un significato anche …nel silenzio di Dio ASCOLTATO !!
Due santi al mese |
|
La festa della Sacra Famiglia nel secolo XVII veniva celebrata localmente; ma fu papa Benedetto XV che nel 1921 la estese a tutta la Chiesa. Attualmente è celebrata nella domenica dopo il Natale o, in alternativa, il 30 dicembre negli anni in cui il Natale cade di domenica.
|