Pensiero del mese di Dicembre 2003


Dicembre è certamente più di ogni altro il mese delle mamme... perché è il mese della Grande Nascita, quella di Gesù di Nazaret.


NASCERO' A NATALE

E' una mamma in attesa che immagina la sua bambina con la quale parla qualche giorno prima della nascita. Racconta ad un amico questo:

Sono emozionata, in questi mesi di gravidanza mi commuovo facilmente, parlo di più, sento mia figlia muoversi, smaniare dentro di me. Vivo con lei da mesi. Ho la percezione di vederla già tra le mie braccia. E' come se la sentissi parlare. Anzi sono sue queste poche righe. Le immagino io per lei.

"Mamma ti voglio bene.

Sono tutta avvolta da te. Ti sento, ti sento. Il tuo cuore è tranquillo, regolare, i tuoi movimenti uguali e intensi. Puf...puf... Un puf è il tuo e l'altro è il papà.

Il momento più bello è la notte. Sto bene perché stai ferma. Di giorno mi fai prendere qualche spavento quando ti muovi bruscamente. A volte mi sento venir meno. No, no, non voglio perderti. C'è tanto amore in te. Il tuo respiro è una carezza infinita.

Tutti mi dicono che è bello nascere,

venire fuori. Sarà quando sarà, ma troverò ancora amore?

E' così bello sentirsi una cosa sola con te. Mi accorgo che vicino a te c'è sempre qualcuno. E' papà! E' un burlone. Mi piacciono le sue coccole; sento la sua voce da clown, mi fa ridere un mondo. Digli che sono la sua bambina e voglio vederlo in faccia, se è buffo come sembra. Non voglio deludervi.

Nascerò a Natale.

Sono solo una gemma, un bocciolo. Diventerò il vostro fiore a condizione che voi siate la mia luce.

Le vostre braccia sono la culla, che mi attende.

La mia prima parola non sarà: mamma, papà, ma: "vi voglio bene". Ho fretta di vedervi. Mi sento da dio. Nascere a Natale è nascere due volte. Non sei solo tu ad aspettarmi... Questo mi fa sentire importante. Sentirsi amare è il dono più bello che mi possiate fare.

Buon Natale.

Adesso tocca a me venirvi a dire “Vi voglio bene. Abbracciatemi". E il bimbo nasce ….


Lasciamoci trovare dal Signore

Lasciamoci trovare dal Signore che ci cerca e lasciamoci portare se non sappiamo camminare.

Contempliamo Gesù nel presepe: non ci può essere maggior povertà o maggior umiltà. Andare a Gesù nel presepe significa cambiare qualcosa nella nostra vita perché sia più somigliante alla Sua, perché sia più in armonia col vangelo delle Beatitudini e con le sofferenze di tutti i fratelli che fanno con noi il cammino della vita.

Il Natale è un invito a camminare con Gesù con maggior decisione, con una più chiara rettitudine, con una adesione più profonda, con un cuore più aperto e disponibile. Desideriamo avere tutti spiritualmente uniti perché sia più ricco di grazia per tutti questo Natale.

Tutta la preparazione per questa notte ha avuto il momento atteso e pare invadere il nostro cuore quasi un timore, il timore che tutto si riduca ad una celebrazione invece che essere un momento più intenso di vita.

In questo momento vengono in mente tante e tante persone incontrate che non troveremo più nella vita. Gente andata nel lontano ovest o nel lontano est, al nord o verso sud, per i più diversi motivi: chi mai più li incontrerà? Spesso sono cuori passati accanto e che forse ritroveremo solo in cielo.

Noi uomini siamo come stelle vaganti o come comete: ci riscaldiamo, appariamo nel cielo e scompariamo correndo su diversi sentieri verso l'eternità.

È proprio su questo sfondo di uomini e di cose che forse riusciamo a collocare meglio quelli che portiamo nel cuore.

Molta gente sarà in festa: è arrivato il Natale! Ma come è arrivato così è già quasi partito e molti sentiranno il vuoto...

Vivere giorno per giorno il S. Natale è attendere la grande venuta di Gesù.

E’ un missionario che scrive, prima di partire per andare lontano. Lascia questo pensiero a quelli che rimangono nel paese natale: spera di ritrovarli un giorno …intanto va lontano!

“Scompariamo correndo su diversi sentieri verso l'eternità”.

 

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