Pensiero del mese di Aprile 2012

 

"Quotidiano : fatica  o   noia ?"  

Avere un progetto di vita in comune, guardare insieme avanti permette di camminare con lo stesso passo.. Ma non è sempre così. La fatica del quotidiano è spesso in pericolo anche  per i motivi più futili, soprattutto  nella famiglia. La famiglia più che mai oggi si trova in crisi. Le crisi familiari non sempre sono legate a grandi problemi e a volte è anche difficile capire da dove nascano. La vita familiare è fatta anche di un grazie atteso che non arriva, di una coccola cercata che non trovato risposta, della fatica di tirare sempre la cinghia, della mancanza di tempi per stare insieme e parlarsi, della frenesia delle cose che stancano entrambi portando a percorrere sentieri paralleli che non si incontrano. Sospetti e gelosie, parole pesanti che sfuggono in momenti sbagliati e  molte altre cose lasciano ferite che non si ha la pazienza di curare. Mancano i valori tradizionali ?

Manca forse l’insegnamento di CHI un giorno ha detto: «Amatevi gli uni gli altri come io ho amato voi» ? Probabilmente.

Tornare alle vecchie famiglie patriarcali, a stili diversi di vita,  si nota la differenza. E’ vero che nello stress di una vita che ti da tutto, ma non ti dice niente, spesso nel passare del tempo con «la ripetitività affiora anche una capacità di uccidere i sogni, di raffreddare la fantasia, di addormentare la creatività e di rendere spigolose le differenze tra i singoli». La convergenza di un tempo su ideali comuni, diventa divergenza tra i singoli e si perde l’affiatamento diventando estranei gli uni agli altri nella stessa casa.
Un amico di Lucio Dalla afferma che in lui vi  ''era la fede di un uomo che, nonostante il successo, aveva fragilità personali vissute con dolore, e sperimentava la fatica del vivere''.

Oggi con la morte che ''ci ha addolorati, credo - conclude l’amico don Chessa, abituale confessore del cantante)  - che lui abbia la possibilità di avere le risposte che cercava''. Fa molto pensare…




Due santi al mese


2 - S. Francesco di Paola -


Nato nel 1416 a Paola, in Calabria, Francesco fu fondatore d'un ordine che chiamò dei Frati Minimi. Nel 1464 attraversa lo stretto di Messina sul suo mantello per andare in Sicilia, dove opera altri miracoli tra i quali la restituzione alla vita di un ragazzo che penzolava da un capestro da tre giorni e una moltiplicazione di pani. Nel 1470 torna in Calabria, ove un messo del Papa, conosciuta la sua fama, volle accertarsi dei miracoli. Durante la sua visita il messo è testimone del miracolo dei carboni ardenti che il Santo gli porge a mani nude senza scottarsi. Nel 1481 calunniato presso la corte del Re di Napoli, accoglie i soldati andati ad arrestarlo e davanti allo stesso Re spezza in due una moneta d'oro facendo uscire dalla stesa sangue umano alle parole "Sire questo denaro è pieno di sangue". Luigi XI, re di Francia, gravemente malato, sentito parlare del frate lo volle presso di sé, ma fu necessario un ordine di Papa Sisto IV per indurre il frate a lasciare la sua Calabria. Nel 1482 arriva in Francia, dove in breve tempo fece diffondere il nuovo Ordine e dove il 2 aprile 1508 morì a Tours. Venerato in Calabria come il taumaturgo per eccellenza.




19 - S.Espedito martire -

Il santo è considerato patrono dei commercianti e dei naviganti, in quanto protettore degli affari (dal latino: negotiorum et expeditionum patronus), viene pure invocato per le cause urgenti; e invocato dagli esaminandi e per il buon esito dei procedimenti giudiziari.
S.Espedito è raffigurato nelle vesti di soldato (il termine latino "expeditus" significa anche "armato alla leggera") e calpesta un corvo che grida "cras" ("domani" in latino). Nell'area germanica è presente, vicino al santo, anche una scritta "hodie" ("oggi" in latino); nel resto del mondo, il santo ha in mano un crocifisso su cui è impressa la scritta "hodie" . Molte leggende circolano sul nome e sul culto di questo santo di cui  il Martirologio Geronimiano (che risale alla prima metà del V secolo) fa memoria il 18 aprile  insieme ad altri martiri.