Pensiero del mese di Aprile 2010

" Pasqua .. e pasquetta ! . ."   

La Pasqua è la massima festività della liturgia cristiana, nella quale viene rappresentato il mistero della Resurrezione di Gesù Cristo.
Nei primissimi tempi del cristianesimo questa ricorrenza veniva ricordata ogni sette giorni, la domenica. Successivamente, però, si decise di celebrare questo evento solo una volta all'anno.
Per la datazione per vario tempo vi furono contrasti
Una prima corrente voleva celebrare l'evento esattamente il giorno in cui era avvenuto, qualsiasi giorno della settimana .
Una seconda corrente propose di celebrarlo la domenica successiva al giorno dell'anniversario. 
Queste due ipotesi, entrambe provenienti dalla Chiesa di Oriente, si scontrarono con le consuetudini delle Chiese d'Occidente, che celebravano la Pasqua la domenica successiva al primo plenilunio di primavera.
Le controversie si risolsero soltanto con il concilio di Nicea (325), in cui si decise, che la Pasqua doveva essere celebrata da tutta la cristianità nello stesso giorno. Il compito di stabilire, ogni anno, tale giorno fu affidato alla Chiesa di Alessandria, ma successivamente, nel 525, la Pasqua venne fissata fra il 22 marzo e il 25 aprile.
Oggi, la data si calcola scientificamente, basandosi sull'equinozio di primavera e la luna piena.
Attualmente però la data della Pasqua presso le Chiese ortodosse, ordinariamente non coincide con quella della Chiesa cattolica, perché utilizzano un calendario lievemente diverso da quello gregoriano, così spesso la festa è successiva a quella cattolica. Comunque la Pasqua, cioè la memoria della morte e resurrezione di Gesù resta il nucleo della fede cristiana, poiché esprime l'entrata di Dio nella storia. Per tutti i fedeli Gesù, ingiustamente ucciso e risorto, si inserisce come esempio e guida nelle scelte umane di carità e amore. L'aiuto ai poveri, la solidarietà, la fraternità e il sostegno agli altri diventano l’ideale insegnato dal Maestro e valido per la vita di tutti.
Ma a ridosso di questa solennità, v’è civilmente il lunedì di Pasqua, E’ un giorno festivo, introdotto dallo Stato italiano nel dopoguerra, e che è stato creato per allungare la festa della Pasqua, così come è avvenuto per il 26 dicembre, all’indomani del Natale .

Il lunedì dell'Angelo, così chiamato in Italia, è un giorno di festa che generalmente si trascorre insieme con parenti o amici con una tradizionale gita o scampagnata, pic-nic sull'erba e attività all'aperto. Una interpretazione di questa tradizione qualcuno la trova nel  ricordo dei discepoli diretti ad Emmaus. Infatti, lo stesso giorno della Resurrezione, Gesù appare a questi due seguaci in cammino verso Emmaus a pochi chilometri da Gerusalemme e per ricordare quel viaggio si trascorrerebbe, dunque, il giorno di Pasquetta facendo una passeggiata o una scampagnata "fuori le mura" o "fuori porta".
In questo giorno, secondo una tradizione  (quella napoletana, ma ne esistono tante altre) , vengono consumati: frittata di maccheroni, salame, uova sode, carciofi arrostiti e naturalmente la pastiera.

Ma guardando il controesodo di Pasqua e Pasquetta c’è da chiedersi: la Pasqua cristiana ha tuttora il suo significato e valore ?



Due santi al mese


7 - SanGiovanni Battista de La Salle

(Reims, 30 aprile 1651 – Rouen, 7 aprile 1719).

Religioso francese. Innovatore nel campo della pedagogia, è venerato come santo dalla Chiesa cattolica per aver consacrato la sua vita all'educazione dei bambini poveri.Ha contribuito a standardizzare le pratiche dell'istruzione in Francia, ha scritto meditazioni ispirate sul ministero dell'insegnamento: un catechismo, testi di "buone maniere" e a altre risorse per insegnanti e studenti. Divenne l’ispiratore di molte congregazioni religiose che si dedicarono all'educazione e che furono fondate nel XVIII e XIX secolo.

 

 

 

 

 

 

 

 


23 - San  Giorgio 

venerato come santo cavaliere e martire da tutte le chiese cristiane di Oriente e Occidente. Visse nel III secolo e morì probabilmente a Lydda , odierna Jaffa in Palestina, secondo alcune fonti nel 303. Il suo culto risale al IV secolo. E’ raffigurato a cavallo mentre uccide il drago, simbolo del male.
Nella sola Italia vi sono ben 21 Comuni che portano il suo nome; sei re di Gran Bretagna e Irlanda, due re di Grecia e altri dell’Est europeo. È patrono dell’Inghilterra, di intere Regioni spagnole, del Portogallo, della Lituania; di città come Genova, Campobasso, Ferrara, Reggio Calabria, Vigoleno e di centinaia di altre città e paesi.
Chiese dedicate a s. Giorgio esistevano a Gerusalemme,  Egitto, Etiopia, Georgia; a Roma vi è la chiesa di S. Giorgio al Velabro che custodisce la reliquia del cranio del martire palestinese; a Napoli vi è la basilica di S. Giorgio Maggiore; a Venezia c’è l’isola di S. Giorgio; a Vigoleno la chiesa parrocchiale è dedicata a San Giorgio.
Vari Ordini cavallereschi portano il suo nome e i suoi simboli, fra i più conosciuti: l’Ordine di S. Giorgio, detto “della Giarrettiera”; l’Ordine Teutonico.
È considerato il patrono dei cavalieri, degli armaioli, dei soldati, degli scouts, della Cavalleria, degli arcieri, dei sellai; inoltre è invocato contro la peste, la lebbra e la sifilide, i serpenti velenosi, le malattie della testa, e particolarmente nei paesi alle pendici del Vesuvio, contro le eruzioni del vulcano.
Il suo nome deriva dal greco ‘ghergós’ cioè ‘agricoltore’ . In Italia è diffuso anche il femminile Giorgia, Giorgina; in Francia è Georges; in Inghilterra e Stati Uniti, George; Jörg e Jürgens in Germania; Jorge in Spagna e Portogallo; Yuri in Russia. La Chiesa Orientale lo chiama il “Megalomartire” (il grande martire).