Pensiero del mese: Aprile 2004
Zaccheo, un piccolo grande uomo |
Zaccheo era un uomo ricco, importante,
potente: ma in fondo, forse, era un uomo solo, triste, e certamente emarginato
dall’odio di chi veniva oberato dalla riscossione delle tasse che
lui incassava a nome dei romani. Gesù lo vede su un albero (Zaccheo
desiderava vedere Cristo che passava, ma era piccolo di statura); lo chiama
per nome e lo fa sentire amato. Questo gli cambia la vita. Tutto avviene
in fretta: si ritrova Cristo nella sua casa, lui piccolo (di statura),
ma grande nel cuore perché comprende i suoi errori. Cfr.
Luca 19, 1-10 |
I protagonisti della scena sono Gesù e Zaccheo, persone completamente diverse tra loro: però, si cercano. Attorno a loro la folla, che appare ingombrante e critica; anzi, diventa ostacolo da una parte, perché impedisce a Zaccheo di vedere (19, 3) e, dall' altra, mormora contro Gesù (19, 7), perché nella posizione sbagliata: con un peccatore.
Zaccheo era un persona odiata e molto temuta: capo dei pubblicani, arricchitosi
riscuotendo le tasse per conto dei romani, uomo senza troppi scrupoli, aveva
fatto soldi. Era un peccatore, da evitare.
Quell'uomo, piccolo di statura, aveva dentro un grande desiderio: «vedere
quale fosse Gesù» (19, 2). E per riuscire nella sua curiosità
non si ferma di fronte a nulla e a nessuno. Anticipa la folla che lo ostacola,
e lo stesso Gesù, che andava di fretta.
Corre avanti, incurante del giudizio ostile della gente, non teme perfino il
ridicolo, arrampicandosi goffamente sopra un albero lungo la strada «per
poterlo vedere» (19, 4a). Da lì sopra aspetta, «poiché
doveva passare di là» (19, 4b).
Gesù passa e, inaspettatamente, si ferma, fissa il suo sguardo su di
lui e gli dice: «Scendi subito, perché oggi devo fermarmi a casa
tua » (19, 5b).. Prontamente Zaccheo scende e accoglie nella casa 1'uomo
che tanto aveva desiderato di poter vedere, almeno da lontano. Tutto si svolge
molto rapidamente, quasi a sottolineare come la gioia nasce da un incontro .
L'incontro tra i due avviene sulla strada, lì dove si cammina, dove accadono
le cose quotidiane, dove scorre la vita, dove, nella polvere della ferialità,
si susseguono i giorni e gli anni, ma, poi, la vera conoscenza tra i due si
concretizza in casa, tra le pareti più interne del vivere quotidiano.
Zaccheo godeva di benessere economico e sicurezza sociale. Ma in fondo, forse,
era un uomo solo, triste, emarginato. Appena sente parlare di Gesù vuole
vederlo, vuole sapere chi è, perché ha avvertito nel cuore un
vuoto profondo che si trasforma in desiderio struggente: si mette alla ricerca
del Maestro, dimostrando una certa inquietudine. Il nome e la persona di Gesù
avevano creato un vuoto nel suo cuore e grande solitudine per l'insignificanza
nella quale stava consumando la sua vita. Zaccheo non si preoccupa più
della bella figura o quello che avrebbe potuto pensare la folla vedendolo salire
sopra un albero; il "buon nome" è compromesso ma non gli interessa
più.
Affronta il limite della sua bassa statura, sale sopra 1'albero per vedere Gesù
senza essere visto.
Solo dopo quell'incontro, colpito dallo sguardo e dalle parole di Gesù,
con il cuore stracolmo di gioia, Zaccheo si sente un altro e tutto cambia intorno
a lui. Durante il pasto, i due si conoscono meglio. Non ci sono domande, non
ci sono raccomandazioni, Gesù non chiede nulla a Zaccheo: è suo
ospite e si accontenta di stargli vicino, di condividere con lui un pasto. Lo
sguardo di quell'uomo gli ha riempito il cuore e la sua casa ora non è
più vuota, la tristezza non lo soffoca più. Finalmente ha scoperto
la luce di uno sguardo e ha sperimentato la tenerezza dell'essere cercato e
amato. E è subito gioia.
Zaccheo, finalmente, riesce a capire cosa significhi essere amato e non teme
il rischio di poter fare cose esagerate. Decide di donare "esageratamente"
le proprie ricchezze ai poveri: «Signore, io do la metà dei miei
beni ai poveri; e se ho frodato qualcuno, restituisco quattro volte tanto»
(19, 8). Era stato amato da Gesù e decide di rispondergli senza misura.
Ora è diventato un convertito.
Incontrare Gesù significa aprirsi ai poveri e condividere con loro i
propri beni. Infatti, il cuore di Dio ha un debole per i semplici, i miseri
e i peccatori, per ciò che era perduto.
Gesù va a collocarsi proprio in questo spazio di desiderio e da lì
fa nascere 1'oggi della salvezza in Zaccheo. Questo "oggi" è
un tempo donato nella persona di Gesù, nell'incontro con lui.
E nulla fu come prima: Zaccheo era diventato grande nel cuore… questo
piccolo uomo!