Pensiero del mese di Agosto 2009

" FEDE e SUPERSTIZIONE ?"

Fin da tempi molto antichi, in ogni paese e in ogni popolo, si sono sviluppate e consolidate tradizioni ed usanze che in molti luoghi perdurano ancora oggi dopo secoli.

Le cose di poco conto fanno spesso riferimento più a superstizione : non si sa mai!.  E, nell'incertezza e nella paura, è meglio fare... o non fare determinate cose.

Cose di grande interesse le scopriamo spesso nella "fede paesana", spesso folkloristica o quasi propenso al pagano: c'è chi ci crede, chi non ci fa caso, chi ne sorride, chi se ne fa una malattia tutto preso dalle sue manie...

Però l’ambito della fede è quello più comune e diffuso. Una usanza (spogliare i neonati) durante la processione in onore del santo diventava una specie di consacrazione delle proprie creature al santo. O un altro modo di onorare il Patrono era quello di vestire i piccoli come il santo . Ricordo una famiglia del Basso Ferrarese che per un voto al Santo di Padova, aveva vestito il proprio figlio(come il Santo)  sopravissuto ad una grave malattia e per un lungo periodo.

Il pellegrinaggio é un'altra forma di tradizione ancora molto diffusa. Col "viaggio" fino alle soglie del santuario prescelto, si scioglie il "voto" fatto in precedenza per ringraziare la Vergine Santa, o il santo taumaturgo più invocato in zona.  A Fatima ho visto persone che in ginocchio avevano percorso lunghi tratti di strada (ginocchia fasciate, sì, ma tutte sanguinanti) per arrivare a sciogliere un voto davanti alla Madonna.  .

Ma  era data anche molta importanza a forme di superstizione, quale la rottura di uno specchio o l'udire il verso di qualche cornacchia... simboli negativi. Lo stesso se si rovesciava olio o sale... premonitori di disgrazie...

A tavola si teneva conto del numero 13 e si cercava di evitarlo in tutti modi

La croce è il simbolo della nostra religione, ma fatta involontariamente... si credeva che portasse sfortuna...

Ma non si finirebbe di elencare le cose che in giro per l’Italia si ritrovano ancora e che spesso legano sentimenti e paure della gente in modo assurdo.La Fede vissuta tradizionalmente anche se con qualche elemento discutibile, vale la pena portarla nel cuore. Rende buoni e anche saggi. Alle nuove generazioni farà un po sorridere, ma la semplicità dei nostri nonni ha lasciato una impronta di bontà in molti di noi. Un popolo del centro Africa dice che «ogni anziano che muore, è una biblioteca che brucia». Non facciamo morire il ricordo dei nostri Cari: la loro vita ci fa vivere meglio. 



Due santi al mese




4 San Giovanni Maria Vianney
sacerdote

Nacque presso Lione nel 1786. Superate molte difficoltà, poté essere iniziato al sacerdozio e resse e fece rifiorire mirabilmente la parrocchia affidatagli nel villaggio di Ars nella Diocesi di Belley con l'efficace predicazione, la mortificazione, la preghiera, la carità. Essendo molto stimato nella direzione spirituale, i fedeli accorrevano a lui da ogni parte e ricevevano con venerazione i suoi consigli. Morì nel 1859. E’ patrono mondiale dei sacerdoti.

 

 

 



14 San Massimiliano Maria Kolbe
sacerdote e martire

Massimiliano Maria Kolbe nacque in Polonia l'8 gennaio 1894; entrò ancor giovane tra i Minori Conventuali e fu ordinato sacerdote a Roma nel 1918.
Ardente di singolare devozione verso la Vergine Madre, fondò la "Milizia di Maria Immacolata", che diffuse in patria ed in varie regioni del mondo.
Missionario in Giappone, si prodigò a propagare con la parola e la stampa la fede cristiana.
Rientrato dopo diversi anni in patria, continuò la sua attività apostolica e mariana.
Durante il secondo conflitto mondiale, fu deportato nel campo di concentramento di Auschwitz dove offrì la vita in cambio di quella di un compagno di prigionia. Morì nel bunker della fame, il 14 agosto 1941.
Fu beatificato da Paolo VI nel 1971 e canonizzato, con il titolo di martire, il 10 ottobre 1982, da Giovanni Paolo II.